È scontro tra l’Inter da una parte e la Lega Serie A dall’altra. Il pomo della discordia è rappresentato dalla prossima edizione della Supercoppa Italiana, perché i milanesi “si ribellano”.
Inter in protesta contro la Lega Serie A: la società milanese ha fatto sapere che non è intenzionata a scendere in campo nella prossima edizione della Supercoppa Italiana. I cui dettagli sono stati svelati nella giornata di venerdì 2 maggio 2025 dalla stessa Lega Serie A. Si giocherà ancora una volta in Arabia Saudita, come è stato anche nelle ultime tre edizioni. Questa scelta però non è piaciuta all’Inter, la quale ha fatto presente la cosa.

Angelo Capellini, avvocato di fiducia del club nerazzurro e che ha partecipato all’ultima assemblea di Lega Serie A dove si è parlato della conferma in merito a sede e date della Supercoppa Italiana 2025/2026, ha espresso il proprio disappunto in merito alle decisioni prese. E ha fatto sapere che l’Inter “si riserva il diritto di decidere se partecipare oppure no”. Cosa che crea una possibile spaccatura con chi governa il pallone di casa nostra. Come mai però l’Inter è in protesta?
Supercoppa Italiana, come mai l’Inter è sul piede di guerra
Il fatto è che il calendario della squadra allenata da Simone Inzaghi è più che intasato. Nel corso del 2025 l’Inter non resterà mai per un mese senza avere giocato. Maggio vede le fasi finali di Serie A e Champions League, a giugno ci sarà il Mondiale per Club ed a luglio comincerà la nuova stagione. Che finirà direttamente nel 2026 inoltrato. Troppe partite, che porteranno i nerazzurri a disputare anche più gare rispetto alle più di sessanta disputate in questa stagione.
Giocare la prossima edizione della Supercoppa Italiana così lontano e per sole due partite non è visto di buon occhio dall’Inter. In particolar modo visto che si giocherà a dicembre prossimo e che, in quel mese, la squadra potrebbe disputare anche la Coppa Intercontinentale FIFA, qualora dovesse vincere la Champions League. Da qui l’annuncio in segno di protesta di non voler prendere parte alla competizione.

Ma ci sono degli accordi firmati che vincolano anche i club coinvolti a garantire la loro partecipazione. In caso contrario si finirebbe con il dovere pagare delle penali di alcuni milioni di euro, per risarcire la Lega Serie A del danno di immagine arrecato e per compensare allo stesso modo anche la Federcalcio araba che ospita il torneo. Senza dimenticare che potrebbero essere intraprese anche delle sanzioni più prettamente sportive, come ad esempio delle penalizzazioni.
Ci sono troppe partite
Tutto ciò però deve fare riflettere su quella che è una problematica importante che inficia sul calcio moderno. Si gioca troppo, e dovere sostenere così tante partite è causa di potenziali danni e logoramento fisico prematuro per i calciatori. Al di là di tutti gli appelli fatti per ridurre il numero di gare, continuano ad esserci playoff nelle categorie inferiori che rischiano di peggiorare il tasso tecnico della Serie A.

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C’è un torneo a 20 squadre che pure non va in favore della qualità stessa. E poi ci sono competizioni dai format allargati rispetto al passato, dalla già citata Supercoppa Italiana all’assurdo Mondiale per club, fino ai Mondiali di calcio che dal 2026 vedranno la partecipazione di ben 48 Nazionali.