Bonus matrimonio: quanto riceve chi si sposa, cifre svelate

Verificare la opportunità del bonus matrimonio, scopriamo che cosa possono richiedere le coppie che convolano a nozze.

Il numero dei matrimoni in Italia è in calo, almeno secondo tutte le più recenti statistiche. Le motivazioni per questa riduzioni dei matrimoni sono diverse, dalla modifica dell’approccio culturale dei più giovani verso questo istituto alle spese sempre più alte da affrontare, dalla scelta della convivenza alle difficoltà nel conquistare la stabilità lavorativa necessaria.

coppia sposi, scritta bonus matrimonio
Bonus matrimonio: quanto riceve chi si sposa, cifre svelate – senioritalia.it

Una condizioni quindi abbastanza particolare che investe sia i matrimoni civile che quelli con rito religioso. Anzi questi ultimi sono in calo più evidente rispetto ai decenni precedenti. Secondo molti dovrebbero essere gli interventi statali a sostenere economicamente le coppie che decidono di sposarsi, se in possesso di requisiti specifici. Ma esiste un vero e proprio bonus matrimonio? Vediamo.

Bonus matrimonio, che cosa prevede la normativa in vigore

Diciamo immediatamente che non esiste in Italia un vero e proprio bonus matrimonio che preveda un contributo di tipo economico alle coppie che si sposano. In passato si era ipotizzato un supporto alle coppie che optavano per il rito di tipo religioso, con una cifra di circa 4mila euro. Ma il beneficio non è mai entrato in funzione, anche per l’esclusione dei matrimonio civili.

coppia unisce anelli
Bonus matrimonio, che cosa prevede la normativa in vigore – senioritalia.it

Esiste in realtà una sorta di congedo matrimoniale straordinario dall’INPS per chi si sposa e non gode del congedo matrimoniale previsto per alcuni dipendenti e retribuito dal datore di lavoro. Non si tratta di un vero bonus, ma è comunque un supporto economico. Le categorie destinatarie sono operai, apprendisti, lavoratori a domicilio e marittimi di bassa forza non impiegati in settori industriali, artigiane o cooperative.

Poi ci sono coloro che si trovano in malattia al momento del matrimonio; quanti risultano disoccupati da almeno 15 giorni dei 90 giorni precedenti la cerimonia e ha lavorato in uno dei settori indicati in precedenza. Questo contributo spetta a chi presenta la domanda all’INPS entro un anno dalla data del matrimonio o dell’unione civile. La somma che si riceve varia a seconda della categoria a cui si appartiene.

Per gli operai, gli apprendisti e lavoratori a domicilio sono sette giorni retribuiti, con una cifra pari alla paga giornaliera ridotta del 5,54 per cento. Invece i marittimi hanno diritto a otto giorni retribuiti con la stessa cifra sottratta dalla paga giornaliera. Il congedo va usato entro trenta giorni dalla celebrazione delle nozze e la domanda va presentata all’INPS accedendo alle pagine dedicate al servizio con le proprie credenziali SPID, CIE e CNS.

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