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Giusy, 108 anni, la maestra più anziana d’Abruzzo star su TikTok

Con un videomessaggio saluta e augura in bocca al lupo a tutti gli studenti

Nonna Giusy è indubbiamente la docente più anziana dell’Abruzzo. Con l’avvicinarsi dei suoi quasi 108 anni (che compirà il 6 novembre), non ha mancato di inviare i suoi auguri agli studenti in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico. La sua età la rende un caso speciale: è una delle persone più longeve in Italia, forse anche oltre i confini nazionali. I suoi auguri, pronunciati al mattino presto mentre era ancora in camicia da notte e assistita dalla nonna-sitter Bruna durante la colazione, sono unici. Ha registrato un video di auguri con l’entusiastico superlativo “tantissimi, tantissimi auguri“, ripetuto volutamente due volte. “Auguro a tutti gli studenti“, ha detto con voce chiara e vivace, “di vivere un anno di studio proficuo e ricco di successi. Da veterana insegnante, abbraccio ognuno di voi e invio tantissimi, tantissimi auguri“. Il video è stato condiviso su Facebook e TikTok. Ebbene sì, perché Giuseppina Patriarca, è anche molto presente sui social media. È pienamente inserita nel mondo moderno e, soprattutto, sa comunicare con i ragazzi. Ha trascorso quasi mezzo secolo come insegnante, di cui quarant’anni ininterrottamente nelle aule della scuola elementare collegata al Convitto nazionale nel centro storico dell’Aquila. Non ha avuto figli suoi, ma ha riversato il suo affetto materno in più di 240 alunni che ha seguito da sola dalla prima all’ultima classe. “All’epoca, l’insegnante era unica, una vera figura materna, e le classi erano numerose“, ricorda. “A volte superavano i 30 bambini. Ho completato otto cicli completi di corsi: ho iniziato con i bambini in prima e li ho accompagnati fino alla quinta. In realtà, quando mi sono ritirata il primo settembre del 1977, avrei potuto fare ancora un altro anno. A giugno avevo lasciato una quinta e avrei dovuto riprendere con una prima, ma solo per un anno. Non ho avuto il coraggio di far provare ai bambini quel senso di abbandono solo pochi mesi dopo l’inizio del loro percorso scolastico“. Il primo giorno di scuola era identico agli altri: formazione in fila qualche minuto prima delle nove sotto il portico del cortile del Convitto e poi “marcia” in fila per due su per le scale. Dopo la preghiera, iniziavano le lezioni con lei in cattedra fino alle tredici. Va sottolineato che Giuseppina Patriarca ricorda tutti i suoi alunni, conosce i loro nomi e le loro professioni. È ancora in contatto con alcuni di loro: le telefonano e vanno a trovarla, nonostante viva a Sulmona in un appartamento messo a disposizione da una nipote, a seguito del terremoto.

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