Pensione, ecco come contestare gli errori dell’INPS

L’INPS può commettere degli errori che riguardano il calcolo della pensione. Saper agire tempestivamente è fondamentale.

Anziano e ragazza al laptop
Pensione, ecco come contestare gli errori dell’INPS – SeniorItalia.it

La pensione è un traguardo sognato e atteso da molte persone. Purtroppo, però, può capitare che dietro l’angolo ci sia un’amara sorpresa. Non sono, infatti, rari gli errori dell’INPS che portano a importi più bassi del previsto, decorrenze o calcoli dei contributi sbagliati. Il calcolo della pensione è un’operazione delicata e bisogna essere certi che sia stato fatto correttamente.

Nel caso in cui ci sia stato un errore, è necessario contestare velocemente così da far valere i propri diritti previdenziali e ottenere ciò che spetta. Ecco come contestare gli errori dell’INPS, per quanto riguarda la pensione.

Come contestare gli errori dell’INPS sulla pensione e che fare per la restituzione

Potrebbe capitare di avere dei dubbi sull’importo della pensione, di sospettare che l’INPS abbia commesso un errore. Come detto, è un nostro diritto chiedere una verifica. Potrebbero, infatti, verificarsi errori nel calcolo della pensione per diversi motivi come periodi lavorativi mancanti o contributi non accreditati, solo per fare qualche esempio. Ecco come contestare gli errori dell’INPS sulla pensione e che fare per la restituzione.

Documenti
Come contestare gli errori dell’INPS sulla pensione e che fare per la restituzione – SeniorItalia.it
  1. Accedi al portale dell’INPS: per farlo, utilizza SPID, CIE o CNS.
  2. Recati presso un Patronato o un CAF: in alternativa, puoi facilmente recarti presso un Patronato o un CAF a cui spiegare tutta la situazione.
  3. Esamina la documentazione: occorre esaminare la documentazione ricevuta e richiedere, eventualmente, l’accesso agli atti amministrativi, così da comprendere i motivi che hanno portato a questa decisione.
  4. Segnala eventuali errori: è importante che questi vengano segnalati in modo tempestivo all’INPS, per la correzione.
  5. Presenta un ricorso amministrativo: così facendo, l’ente riesamina i documenti e corregge eventuali errori. Il ricorso deve avvenire entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione contestata.
  6. Rivolgiti alle autorità giudiziarie: nel caso in cui tu non riceva risposta o il tuo ricorso venga respinto, puoi rivolgerti alle autorità giudiziarie competenti come la Corte dei Conti per i dipendenti pubblici o il Tribunale del Lavoro per i lavoratori autonomi e i lavoratori privati. In questi casi, il termine è di 60 giorni dalla notifica che va impugnata.

Per quanto riguarda la restituzione delle somme in caso di errore dell’INPS, è possibile chiedere la rettifica e il pagamento degli arretrati fino a cinque anni. Chiaramente, il consiglio è quello di non aspettare eccessivamente e di agire velocemente, per riuscire a recuperare quanto spetta. È, inoltre, consigliabile rivolgersi a un Patronato o un CAF per essere assistiti al meglio. Scopri anche quando l’INPS può riprendersi i soldi della pensione e di più sugli avvisi di pagamento inviati dall’INPS.

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