
Sarà la stanchezza? Sarà l’età? Quante volte ci capita di minimizzare piccoli vuoti di memoria o momenti di confusione, attribuendoli allo stress, al caldo, o al semplice passare degli anni?
Eppure, in alcuni casi, quei segnali lievi e apparentemente innocui possono essere i primi campanelli d’allarme dell’Alzheimer, una malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone nel mondo – e che, se riconosciuta in tempo, può essere affrontata con maggiore consapevolezza.
Conoscere i segnali precoci dell’Alzheimer non significa allarmarsi per ogni dimenticanza, ma imparare a osservare con attenzione alcuni comportamenti e cambiamenti, in sé o in una persona cara, per capire quando è il momento giusto per parlarne con un medico. Perché, nel dubbio, meglio un controllo in più che uno in meno.
Cos’è l’Alzheimer e perché colpisce la memoria
L’Alzheimer è la forma più comune di demenza senile e si manifesta con un declino progressivo delle funzioni cognitive: memoria, linguaggio, orientamento, capacità di ragionamento. La causa è una degenerazione delle cellule cerebrali, che cominciano lentamente a perdere funzionalità, specialmente nell’area legata ai ricordi e alle funzioni esecutive.
Si tratta di una malattia cronica e irreversibile, ma una diagnosi precoce può ritardarne l’evoluzione, migliorare la qualità della vita e permettere alla persona e ai familiari di pianificare il futuro con più lucidità.
I segnali da non ignorare (anche se sembrano piccoli)
Ecco una lista di segnali precoci dell’Alzheimer che spesso vengono sottovalutati o confusi con i normali effetti dell’invecchiamento. Se si manifestano con una certa frequenza e in modo più marcato rispetto al passato, è bene non ignorarli:
1. Dimenticanze frequenti e ripetitive
Tutti dimentichiamo le chiavi o il nome di un conoscente ogni tanto. Ma se le dimenticanze diventano costanti (come dimenticare appuntamenti importanti, ripetere la stessa domanda più volte o non ricordare cosa si è fatto pochi minuti prima), è il caso di approfondire.
2. Difficoltà a seguire conversazioni o ragionamenti semplici
Chi sta sviluppando i primi sintomi dell’Alzheimer può perdersi in una frase, non riuscire a seguire un discorso lineare, interrompersi di continuo o faticare a trovare le parole giuste.
3. Disorientamento nello spazio e nel tempo
Uno dei segnali più caratteristici: non ricordare che giorno è, dove ci si trova, o confondersi nei percorsi abituali (come non riconoscere la strada di casa o confondersi tra due ambienti familiari).
4. Cambiare abitudini improvvisamente
Un cambio drastico di routine – come dimenticare di cucinare, non curare più l’igiene personale, trascurare la casa – può essere un segno di disinteresse ma anche di perdita di autonomia cognitiva.
5. Perdere oggetti e non riuscire più a ritrovarli
Capita a tutti di perdere gli occhiali, ma chi è nelle fasi iniziali dell’Alzheimer può mettere oggetti in posti insoliti (come il telefono nel frigo) e poi non ricordare affatto di averli toccati.
6. Difficoltà a compiere azioni quotidiane complesse
Attività come cucinare, gestire un conto in banca o fare una telefonata possono diventare insolitamente complicate. La persona può dimenticare passaggi fondamentali, bloccare il telefono invece di rispondere, o confondersi nei comandi più semplici.
7. Cambiamenti dell’umore o della personalità
L’Alzheimer non colpisce solo la memoria, ma anche la sfera emotiva. Ci possono essere sbalzi d’umore, irritabilità, ansia, apatia, oppure la persona può diventare improvvisamente sospettosa o diffidente verso chi le è vicino.
Quando chiedere aiuto (e a chi rivolgersi)

Se uno o più di questi segnali si presentano in maniera frequente, nuova e progressiva, è bene parlarne con il medico di base, che potrà indirizzare verso uno specialista neurologo o geriatra. Esistono centri per la diagnosi delle demenze (CDCD) sparsi sul territorio nazionale, spesso collegati alle ASL o agli ospedali.
Prima della visita, può essere utile annotare esempi concreti dei comportamenti osservati, la loro frequenza e le reazioni della persona interessata. Questo aiuterà il medico nella valutazione iniziale.
Diagnosi precoce Alzheimer: perché è fondamentale
Individuare precocemente l’Alzheimer significa poter:
• Accedere a terapie farmacologiche e non farmacologiche in grado di rallentare il decorso della malattia;
• Pianificare il futuro in modo consapevole (assistenti, cure, testamento biologico);
• Offrire un supporto adeguato ai caregiver, che spesso affrontano la situazione da soli;
• Ridurre lo stress e l’ansia causati dall’incertezza e dalla mancanza di risposte.
E se fosse solo stress o depressione?
Buona parte dei sintomi dell’Alzheimer, come la difficoltà a concentrarsi, l’apatia o i problemi di memoria, possono essere causati anche da condizioni reversibili, come depressione, carenze vitaminiche o effetti collaterali dei farmaci. Proprio per questo, una visita specialistica è fondamentale per fare chiarezza e togliersi ogni dubbio, evitando diagnosi “fai da te”.