Tantissime donne con l’arrivo della menopausa notano un calo forte della memoria, ecco perché questo accade e come poter risolvere.
La menopausa è certamente una fase naturale della vita di una donna, che può però spaventare chi ancora non ha avuto modo di viverla per i cambiamenti che questa può comportare. Questa, infatti, coincide con l’interruzione definitiva delle mestruazioni e la fine della fertilità, per questo si teme a considerarla come un sinonimo di vecchiaia, che porterà a non fare più quello che si faceva fino a qualche tempo prima.

Evidentemente questo è vero solo in parte, certamente alcune abitudini possono essere destinate a essere diverse, così come potrebbe esserci la necessità di calare alcuni ritmi giornalieri, ma non deve essere valutata come una malattia, anzi. Non è detto nemmeno che possano esserci malesseri che possono essere difficili da sopportare, ognuna è diversa e c’è chi addirittura riesce a gestire le sue giornate allo stesso modo di prima. Tante però possono notare un calo sensibile della memoria, che si può verificare per una serie di motivi ben precisi, ma che è possibile risolvere con alcuni accorgimenti.
Menopausa e calo della memoria: perché avviene e come risolvere
Tanti ragazzi si ritrovano a dover parlare con le mamme e rendersi conto di come non sempre riescano a tenere a mente tutto se hanno superato i 50 anni. Questo può far pensare sia dovuto a un calo dell’attenzione, invece può essere il segno di una diminuzione della memoria che può verificarsi con l’arrivo della menopausa.
I medici chiamano questo fenomeno “brain frog”, letteralmente “nebbia della memoria”, ma non deve essere considerato una malattia, è più semplicemente un disturbo, che ha durata reversibile. Certamente soffrirne non è l’ideale perché può generare problemi nei rapporti professionali e personali, ma ha il suo culmine nel primo periodo successivo alla fine della fertilità della donna, è poi destinato a scomparire.

Non ci sono certezze assolute sulle cause, ma la motivazione maggiore è legata agli squilibri ormonali a cui si va incontro con la menopausa: il suo arrivo, infatti, porta alla diminuzione degli estrogeni, ormoni femminili che si occupano d diverse funzioni del nostro organismo, comprese quelle cognitive. Non si può però non sottovalutare anche il ruolo dallo stress che può subentrare in un periodo che non si sa bene cosa possa comportare, oltre a vampate di calore e sudori notturni, che possono rendere difficoltoso il riposo e rendere stanche nel corso della giornata.
Fortunatamente in attesa che la situazione si risolva in autonomia è possibile fare qualcosa per alleviare gli effetti. Un aiuto importante può arrivare dalla dieta, che dovrebbe essere il più possibile varia, comprendente frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi e olio extravergine di oliva. Questo garantisce al cervello sali minerali, vitamine, antiossidanti e acidi grassi essenziali, che riducono lo stress ossidativo e infiammatorio.
Altrettanto utile può essere l’attività fisica quotidiana (può bastare una camminata di 15 minuti circa al giorno), così da dare un sostegno a ossa e circolazione sanguigna, oltre a favorire la produzione di endorfine e serotonina, ormoni che regolano l’umore e il sonno. Se possibile, sarebbe bene tenere la mente allenata con letture o giochi enigmistici, oltre a cercare di essere il più possibile regolari nel sonno.