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Morte Antonello Fassari, qual era la devastante malattia che lo ha portato via: ‘Mi sentivo divorato dentro’

Il mondo del cinema oggi è in lutto: si spegne all’età di 72 anni l’attore Antonello Fassari. Qual era la malattia che lo ha divorato dentro, come lui stesso ammetteva

La scomparsa di Antonello Fassari ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dello spettacolo italiano. L’attore, noto per il suo talento versatile e la capacità di muoversi tra dramma e commedia con disarmante naturalezza, è stato strappato all’affetto dei suoi cari dopo una lunga battaglia contro seri problemi di salute. “Mi sentivo divorato dentro“, aveva confessato l’artista durante una delle sue ultime apparizioni televisive, rivelando al pubblico la natura del male che lo affliggeva: l’angina pectoris.

Morte Antonello Fassari, qual era la sua malattia – SeniorItalia.it

Qual era la malattia che ha divorato Fassari, un dolore che lo dilaniava

L’angina pectoris è un disturbo cardiaco caratterizzato da dolore al petto dovuto a un insufficiente apporto di ossigeno al muscolo cardiaco. Questa condizione si verifica quando le arterie coronarie si restringono, limitando il flusso sanguigno necessario per il corretto funzionamento del cuore. I sintomi possono variare da una sensazione di oppressione o bruciore al torace fino a irradiarsi verso spalle, braccia, collo o mandibola. Esistono due tipologie principali di angina: stabile e instabile; quest’ultima rappresenta una condizione più grave che può manifestarsi anche a riposo.

Antonello Fassari non aveva mai nascosto le sue difficoltà legate alla salute mentale, parlando apertamente delle sue lotte contro ansia e depressione aggravatesi dopo la fine di un matrimonio ventennale. Il dolore emotivo si era intrecciato a quello fisico creando un circolo vizioso difficile da spezzare. “Stavo male, non riuscivo a fare le cose di tutti i giorni“, aveva detto l’attore descrivendo quel periodo buio della sua vita.

Una passione inarrestabile per la recitazione

Nonostante i gravi problemi di salute, Fassari non aveva mai abbandonato completamente il palcoscenico e i set cinematografici. La sua passione per l’arte della recitazione lo aveva spinto a continuare a lavorare anche nei momenti più difficili della sua vita personale e professionale. Negli ultimi anni della sua carriera si era diviso tra cinema e televisione portando sullo schermo quella miscela unica di ironia e malinconia che tanto amava esprimere attraverso i suoi personaggi.

Il suo ruolo nei Cesaroni rimarrà impresso nella memoria collettiva come uno dei più emblematici dell’intera serie televisiva italiana; così come indimenticabile sarà la sua interpretazione nel film “Romanzo Criminale“, dove con maestria ha dato vita ad uno dei personaggi chiave dell’intricata trama criminosa.

La perdita dell’attore rappresenta non solo un duro colpo per il mondo dello spettacolo italiano ma anche una triste testimonianza delle sfide poste dalla salute mentale e fisica nell’industria artistica – settori in cui troppo spesso questi temi vengono trascurati o sottovalutati fino alle estreme conseguenze.

Antonello Fassari lascia quindi un’eredità artistica significativa ma anche una testimonianza importante sulla necessità di prestare maggiore attenzione ai segnali del nostro corpo e della nostra mente; ricordandoci che nessuno è immune dalle battaglie interne che talvolta possono sembrare insormontabili senza il giusto supporto medico ed emotivo.

Silvia Cini

Classe 1982, giornalista pubblicista dal 2020, divento ‘mamma’ di CheDonna, ideato in concerto con la proprietà, nel lontano 2009. Fu la mia prima esperienza giornalistica e dal primo ‘pubblica’ su WordPress capii che questa era la mia vera passione. Dirigo questa testata da allora, gestendo un gruppo di persone appassionate e professionali che negli anni sono diventate la mia famiglia. Nel 2019 divento mamma di Sara, e grazie a lei do vita ad altri progetti legati al mondo delle mamme e del settore food sempre per la Web365. Oggi dirigo 4 giornali e la mia passione per questo lavoro cresce ogni giorno di più.

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