Pensioni più basse (quasi) per tutti a marzo. Ecco perché e di quanto saranno ridotte.
A marzo 2025 il cedolino della pensione riserverà una brutta sorpresa per numerosi italiani. L’assegno sarà infatti inferiore rispetto a quello ricevuto nel mese di febbraio 2025.
Questo calo, va precisato, non è dovuto a tagli strutturali o a nuova riforme, bensì all’applicazione delle trattenute fiscali locali. In particolare, ci sarà la trattenuta dell’addizionale comunale in acconto per il 2025, che andrà a sommarsi a quella già in atto per il saldo dell’anno 2024.
Scopriamo quindi quali contribuenti saranno interessati da tali trattenute e di quanto vedranno ridotto l’assegno pensionistico del prossimo mese.
Se alcuni contribuenti erano in attesa di un aumento delle pensioni nel mese di marzo 2025, avranno una brutta sorpresa. Se fino a qualche giorno fa si ipotizzava un incremento dovuto alla riforma Irperf è ormai chiaro che non sarà così. Il taglio Irperf infatti non p stato ancora applicato ed è probabile che arrivi direttamente nei mesi estive.
Al contrario, i pensionati dovranno fare i conti con una riduzione dell’assegno di marzo, dovuta come abbiamo visto alla trattenuta dell’addizionale comunale in acconto per il 2025. Questa imposta locale viene solitamente applicata da marzo a novembre, e va ad aggiungersi al saldo dell’addizionale comunale per il 2024, già in corso dal mese di gennaio.
Infatti, le pensioni oltre all’Irpef sono soggette anche ad addizionali comunali e regionali. Si tratta di imposte che vengono calcolate in percentuale sul reddito imponibile e che variano a seconda della residenza del pensionato.
In particolare, le addizionali regionali vengono tendenzialmente trattenute in saldo nell’anno successivo a quello di riferimento. I prelievi avvengono mensilmente nei mesi da gennaio a novembre. Per quanto riguarda le addizionali comunali, invece, il meccanismo è diverso:
Questo comporta che a marzo 2025 i pensionati inizieranno a pagare l’anticipo dell’addizionale comunale per l’anno in corso, oltre a continuare con i pagamenti del saldo dell’anno precedente. Va da se che le pensioni saranno interessate da una riduzione del netto percepito.
La riduzione dell’assegno pensionistico varia sulla base della residenza e dell’aliquota che viene decisa in autonomia dai singoli Comuni. Prendendo come esempio Roma e Milano vediamo che:
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